CORSO DI FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO PER LAVORATORI CHE OPERANO ALL’INTERNO DI AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO O CONFINATI, COSÌ COME DEFINITI DAGLI ARTT. 66 E 121 DEL D.LGS. 81/08 S.M.I. E P.TO 3 ALL.IV DEL MEDESIMO DECRETO: RISCHI E MISURE DI PREVENZIONE - DPI DI TERZA CATEGORIA A PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE (SISTEMI ISOLANTI E NON) E CENNI SUI DPI A PROTEZIONE DALLE CADUTE DALL’ALTO - STRUMENTI DI RILEVAZIONE OSSIGENO, GAS TOSSICI E ATMOSFERA ESPLOSIVA – ATTREZZATURE DA UTILIZZARE PER GLI ADDETTI ALL’EMERGENZA PER IL RECUPERO DI INFORTUNATI IN SPAZI CONFINATI – 12 ORE
[Art. 37 – D. Lgs.81/08 - Art. 77 c.4 lettere c, e, g - D.Lgs. 81/08: fornire istruzioni adeguate sui DPI, sui rischi rispetto ai quali i DPI proteggono il lavoratore, sulla manutenzione e gestione dei DPI - Art. 77 c.4 lettera h - D.Lgs. 81/08: formazione e addestramento specifico per l’uso corretto e l’utilizzo pratico dei DPI - Art. 77 c.5 - D.Lgs. 81/08 – Addestramento all’uso dei DPI di terza categoria - Art.2 c.1 lett. d - DPR. 177/11: Informazione e Formazione sui fattori di rischio per attività lavorative all’interno di spazi confinati - Art.2 c.1 lett. e - DPR. 177/11: Addestramento all’utilizzo di DPI di terza categoria, strumentazione e attrezzature per attività all’interno di spazi confinati - Art.2 c.1 lett. f - DPR. 177/11: Addestramento per applicazione di Procedure di sicurezza per attività lavorative ordinarie e in emergenza all’interno di spazi confinati – Artt. 66, 121 e p.to 3 dell’allegato IV del D.Lgs. 81/08 - DM 2 MAGGIO 2001 All.2]
IL CORSO PREVEDE UN ADDESTRAMENTO IN CAMPO PROVE, CON UTILIZZO DI ATTREZZATURE DI RECUPERO
Programma del corso
MODULO TEORICO (4 ORE): SUI RISCHI PRESENTI IN ATTIVITÀ SVOLTE ALL’INTERNO DI AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO O CONFINATI, COSÌ COME DEFINITI DAGLI ARTT. 66 E 121 DEL D.LGS. 81/08 S.M.I. E ALL. IV P.TO 3 DEL MEDESIMO DECRETO
- Normativa vigente in tema di sicurezza e igiene del lavoro (D.Lgs. 81/08 s.m.i. e D.P.R. 177/2011).
- Obblighi dei lavoratori, anche nel rispetto delle procedure e nell’uso dei sistemi di protezione individuali.
- Presentazione delle definizioni più comuni di Spazio Confinato (definizione INAIL, ISPESL, NIOSH, OSHA, art. 66 del D.Lgs. 81/08) con approfondimento delle differenze ai fini della classificazione di un ambiente di lavoro come spazio a rischio di inquinamento o confinato.
- Presentazione di casi realmente accaduti di infortuni mortali realmente avvenuti all’interno di ambienti a rischio di inquinamento o confinati: approfondimento e discussione con i lavoratori delle cause che hanno determinato gli infortuni gravi o mortali, delle possibili carenze ai fini di misure preventive e protettive adottate e discussione di quelle che potevano essere le misure di prevenzione e protezione da adottare per eliminare i rischi.
I rischi specifici più frequenti e importanti che possono essere presenti nei lavori compiuti all’interno di uno spazio confinato. Elenco non esaustivo dei rischi trattati:
- Presenza di sostanze nocive, analizzando possibili cause che possono determinarne la presenza (con approfondimento sulla pericolosità si alcune di esse, quali, biossido di carbonio, monossido di carbonio, acido cianidrico, acido solfidrico o idrogeno solforato, ammoniaca): danni acuti o cronici alla salute (avvelenamento)
- Deficienza di ossigeno (asfissia): approfondimento sui sintomi che si hanno causa la riduzione di ossigeno nell’atmosfera che si respira – analisi delle cause più comuni che possono determinare la carenza di ossigeno nei processi industriali (bonifiche o presenza di azoto – reazioni chimiche con produzione di gas – formazione di anidride carbonica)
- Atmosfere sovra-ossigenate - Rischio formazione atmosfere esplosive - Presenza di sostanze infiammabili
- Cadute dall’alto o in profondità e scivolamenti
- Cadute di oggetti dall’alto
- Ustioni chimiche
- Conduttori ristretti
- Lavoro in condizioni disagevoli
- Utilizzo continuo di maschera e, in generale, DPI ingombranti e abbigliamento che copre tutto il corpo
- Microclima (caldo, freddo, ambienti estremi)
- Spazi angusti/difficoltà di accesso o uscita/sviluppo in orizzontale e/o in verticale/difficoltà di spostamento all’interno dell’ambiente
- Presenza di parti mobili e rischi meccanici in generale
- Presenza di sorgenti ionizzanti
- Campi elettromagnetici
- Radiazioni ottiche artificiali
- Radon
- Immissione improvvisa di liquidi o materiali
- Spazi non accessibili
- Cadute di materiali
- Cedimenti strutturali (per esempio, di condotte o delle camerette)
- Schiacciamenti e/o traumi
- Incarceramento e/o intrappolamento
- Seppellimento/annegamento
- Materiali sfusi (engulfment: inghiottimento, sommersione, sprofondamento/immersione))
- Rischi elettrici, cariche elettrostatiche, arco elettrico
- Rumore e vibrazioni
- Illuminazione
- Carenze di organizzative (valutazione dei rischi, procedure di lavoro e emergenza, informazione, formazione, addestramento, etc.)
- Non adeguata esperienza
- Aspetti psicofisici
- Fatica fisica e mentale
La valutazione dei rischi e le misure di prevenzione e protezione da adottare. Fra gli altri, approfonditi i seguenti aspetti:
- Organizzazione iniziale dei lavori, pianificazione e controlli da effettuare ai luoghi di lavoro e alle attrezzature
- Valutazione dei rischi specifici e dei rischi interferenziali (DUVRI)procedura di lavoro e di emergenza
- Conoscere il nominativo del Rappresentante della Committente e conoscere l’informativa della stessa (incontro informativo con la Committente al fine di conoscere i rischi specifici presenti in un determinato spazio confinato o a rischio di formazione atmosfere pericolose).
- Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori (rischi specifici e interferenziali, attrezzature, DPI, strumenti di misura, attrezzature di soccorso, procedura di lavoro e di emergenza);
- Procedura di emergenza: presentazione di alcuni comportamenti da tenere in caso di emergenza, ai fini dell’incolumità del soccorritore (ex. prima di accedere all’interno del luogo confinato, dare allarme e indossare i DPI idonei –rischio di morte in caso di mancata adozione di misure protettive da parte dei soccorritori). Illustrazione di procedure di emergenza da adottare a seconda delle tipologie dei luoghi di lavoro.
- Procedure di messa in sicurezza dell’ambiente prima di autorizzare l’ingresso all’interno di uno spazio confinato – discussione sulle procedure da adottare in riferimento ai rischi sopra detti.
- Delimitazione del luogo di lavoro
- Procedura di bonifica e di messa in sicurezza del luogo di lavoro
- Procedura LOTO (LOCKOUT – TOGOUT): descrizione della sua importanza e presa visione di alcuni sistemi esistenti per effettuarla (lucchetti, sistemi di blocco per valvole, contenitori di sicurezza per la sigillatura di radiocomandi, etc.)
- Permesso di lavoro (o modulo autorizzativo sostitutivo al permesso di lavoro) per l’autorizzazione all’ingresso nello Spazio confinato (procedura di ingresso)
- Vigilanza dall’esternosistemi di comunicazione
MODULO TEORICO E PRATICO (4 ORE): FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO SUI DPI DI III CATERORIA A PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE (SISTEMI ISOLANTI E NON) E SUGLI STRUMENTI DI RILEVAZIONE OSSIGENO, GAS O ATMOSFERA ESPLOSIVA – CENNI SUI DPI DI III CATEGORIA A PROTEZIONE DALLA CADUTE DALL’ALTOUSO DELL’ IMBRACATURA CON CORDA DI SICUREZZA PER LA VIGILANZA DALL’ESTERNO E LE EMERGENZE.
- Cenni sulla fisiologia della respirazione umana
- Composizione ed effetti delle sostanze pericolose (gas, vapori, particelle);
- Miscele gassose e miscugli pericolosi per la respirazione, l’incendio e l’esplosività.
- Lavori o interventi di controllo, etc. in luoghi dove è obbligatorio la protezione delle vie respiratorie;
- Conseguenze di un'insufficienza di ossigeno sull'organismo umano;
- Cenni sulle modalità di ingresso e stazionamento in luoghi confinati o a ventilazione impedita.
- Principali dispositivi di protezione delle vie respiratorie: respiratore maschere a filtro, antipolvere e antigas, sistemi autoalimentati da aria respirabile, autoprotettori portatili e autonomi dall’ambiente alimentati e con disponibilità di propria riserva di aria (presa visione in aula di diversi dispositivi).
- Limitazione della protezione di diverse categorie di dispositivi delle vie respiratorie.
- Corretta scelta del giusto DPI: respiratori, filtri, maschere, autorespiratori e altri sistemi.
RESPIRATORI A FILTRO
- Concezione e funzionamento degli APVR che si intendono utilizzare;
- Limiti dell'effetto protettivo, durata di impiego, sostituzione dei filtri;
- Comportamento riguardo la protezione respiratoria durante l'addestramento, durante l'uso effettivo e in caso di fuga;
- Conservazione e manutenzione.
RESPIRATORI ISOLANTI
- Classificazione, struttura, funzionamento e prove degli APVR e degli apparecchi di rianimazione;
- Limiti dell'effetto protettivo, durata di impiego, sostituzione delle bombole e delle cartucce di rigenerazione;
- Comportamento riguardo la protezione respiratoria durante l'addestramento, durante l'uso effettivo e in caso di fuga;
- Componenti degli autorespiratori o di altri sistemi alimentati ad aria e loro funzione.
- Controlli preliminari, mantenimento e manutenzione dei vari dispositivi di protezione delle vie respiratorie.
STRUMENTI DI RILEVAZIONE
- Strumenti per la rilevazione e presenza di agenti pericolosi formanti miscele gassose e rilevazione percentuale dell’ossigeno e di atmosfera esplosiva.
- Modalità di utilizzo dello strumento di rilevazione e corretta lettura dei valori.
- Taratura dello strumento di rilevazione.
- Cenni sulle modalità di ingresso e stazionamento in luoghi confinati o a ventilazione impedita con utilizzo di strumenti di rilevazione.
SISTEMI ANTICADUTA (CENNI)
- Cenni sui rischi presenti in attività in quota
- I DPI: presentazione dei DPI e sistemi di recupero da utilizzare per i lavori in quota, con particolare riferimento ai DPI di terza categoria: loro definizione e presentazione delle differenti tipologie di DPI (cenni sui criteri da seguire nella scelta degli stessi, anche in base alla loro etichettatura). Breve presentazione dei seguenti sistemi:
- Imbracature e vari tipi di attacchi (dorsale e sternale) con descrizione del loro corretto utilizzo;
- Imbracature con attacchi a spalla predisposti per facilitare il recupero della persona;
- Imbracatura e cintura di posizionamento: loro differenza di utilizzo;
- Vari tipi di sistemi anticaduta e aggancio: sistema anticaduta scorrevole su fune; dispositivo anticaduta retrattile;
- Moschettoni (presentazione dei vari tipi di moschettoni e relativi sistemi di chiusura in sicurezza);
- Cordini (presentazione dei vari tipi di cordini – a trattenuta, con assorbitore energia, doppio cordino, cordino a Y con assorbitore di energia);
- Funi per la sorveglianza e il recupero del lavoratore dall’interno di spazi confinati utilizzando sistemi di recupero
- Caratteristiche dei DPI per la protezione dalle cadute dall’alto
- Corretto utilizzo dei DPI e corrette modalità di indossamento e rimozione dell’imbracatura e dei sistemi anticaduta.
- Manutenzione dei DPI e controlli da effettuare per verificare l’efficienza degli stessi prima e dopo il lavoro.
- Procedura di sicurezza uso delle imbracature e dei cordini di sicurezza: modalità corrette di indossamento dell’imbracatura
ADDESTRAMENTO
Terminata la formazione teorica, si lavora in campo prove per abituare il lavoratore ad utilizzare l'apparecchio filtrante, i respiratori isolanti, i dispositivi di protezione dalle cadute dall’alto (imbracatura, cordini di sicurezza e linee vita) e per rendere familiare l'uso di dispositivi di rilevamento sostanze tossiche, tasso di ossigeno e atmosfere esplosive. È a questo punto che il partecipante al corso deve addestrarsi ad indossare la maschera e l’autorespiratore e a controllare che il facciale sia bene adattato verificandone la tenuta mediante le prove a pressione negativa e a pressione positiva. Il lavoratore prende confidenza anche ad indossare l’imbracatura, sia con che senza l’autorespiratore indossato. Le prove svolte sono tali da addestrare il lavoratore anche all’utilizzo dell’imbracatura e vengono effettuate con l’utilizzo di autorespiratori a circuito aperto e con imbracature che possiedono punti di aggancio anche sulle spalle. Durante le prove pratiche vengono usati sistemi di recupero e di sistemi anticaduta avvolgibili.
- STRUMENTO DI RILEVAZIONE - Presa visione di uno strumento di misura per la misurazione della percentuale di ossigeno presente nell’aria e la rilevazione di gas deleteri o di presenza di una possibile atmosfera esplosiva. Dimostrazione pratica delle prove da fare con il rilevatore multigas (BUMP TEST) per verificarne il corretto funzionamento, facendo uso di una bombola tarata per il test.
- DISPOSITIVO DI PROTEZIONE VIE RESPIRATORIE - Presa visione di mascherine per polveri, di maschere semi e intero-facciali con filtri per gas o polveri, di una maschera di emergenza (anche detta: maschera scappa-scappa) e di un Escape con cappuccio o maschera e di un autorespiratore; dimostrazioni pratiche delle verifiche da fare ai dispositivi di protezione, in particolar modo alla bombola dell’autorespiratore, allo spallare e alla maschera intero-facciale prima dell’indossamento. Indossamento, da parte ci ciascun partecipante, di un autorespiratore completo per abituarsi alle modalità corrette da seguire per indossarlo in sicurezza.
- PERCORSI IN CAMPO PROVE –
RESPIRATORI A FILTRO: una volta terminata la formazione teorica viene effettuato un addestramento per abituare l'utilizzatore all'uso dell'apparecchio filtrante tenendo conto delle condizioni di impiego previste. L'individuo deve addestrarsi ad indossare l'apparecchio e a controllare che il facciale sia bene adattato verificandone la tenuta mediante le prove a pressione negativa e a pressione positiva.
RESPIRATORI ISOLANTI E SISTEMI ANTICADUTA: terminata la formazione teorica, si lavora per abituare l'utilizzatore all'impiego dei respiratori isolanti e dell’imbracatura (sistema anticaduta). Con detti apparecchi vengono effettuati esercizi pratici che tengano conto delle condizioni di impiego previste. Prove pratiche di indossamento del sistema di protezione delle vie aeree (autorespiratore e maschera intero-facciale) e del sistema anticaduta, controlli obbligatori preventivi e frequenti da compiersi durante l’uso ad entrambi i sistemi.
Con indossati l’imbracatura e l’autorespiratore completo di maschera e funzionante, ai partecipanti vengono fatti fare dei percorsi specifici all’interno di una struttura presente nel campo addestramento, con lo scopo di acquisire familiarità con i dispositivi, raggiungendo così consapevolezza in merito agli ingombri maggiori che si hanno nel muoversi con l’autorespiratore indossato e la contemporanea presenza dell’imbracatura. I percorsi effettuati con l’autorespiratore indossato aiutano il partecipante a conoscere meglio le difficoltà che si possono incontrare ad effettuare certi movimenti o nel dover passare attraverso passi uomo di differente dimensione, e a raggiungere una maggiore consapevolezza su quelle che possono essere le proprie capacità e i propri limiti. I percorsi vengono effettuati prima indossando l’autorespiratore ma senza maschera, poi indossando anche la maschera con il vetro oscurato da una benda. L’oscuramento della vista serve a simulare una situazione lavorativa o di emergenza, in cui per qualche motivo non si riesce più ad avere una adeguata visibilità all’interno di uno spazio confinato. Il partecipante al corso viene invitato ad effettuare lo stesso percorso che ha fatto a viso scoperto, insegnandoli i movimenti di sicurezza da effettuare allo scopo di verificare la presenza di pericoli prima di effettuare gli spostamenti. Durante le prove oscurate il lavoratore viene assistito da vicino da un istruttore. Con indossata l’imbracatura, ai lavoratori vengono fatti fare anche esercizi con utilizzo di sistemi di recupero per prendere familiarità all’indossamento dell’imbraco e consapevolezza in merito al corretto indossamento dello stesso. Queste prove possono essere effettuate con o senza autorespiratore indossato.
MODULO PRATICO DI ADDESTRAMENTO (4 ORE): ADDESTRAMENTO ALL’USO DI SISTEMI DI SOCCORSO PER IL RECUPERO DI UN INFORTUNATO DALL’INTERNO DI UN AMBIENTE A RISCHIO DI INQUINAMENTO O CONFINATI, COSÌ COME DEFINITI DAGLI ARTT. 66 E 121 DEL D.LGS. 81/08 S.M.I. E ALL. IV P.TO 3 DEL MEDESIMO DECRETO– APPLICAZIONE DI UNA PROCEDURA DI EMERGENZA DA ATTUARE PER IL RECUPERO DI UN INFORTUNATO
- Presa visione di sistemi di recupero e illustrazione delle manutenzioni periodiche da effettuare e dei controlli preliminari all’uso obbligatori (sottolineando l’importanza di verificare sempre i controlli che il costruttore del sistema suggerisce);
- Illustrazione delle diverse tipologie di approccio alle emergenze (autosoccorso, soccorso senza ingresso e soccorso con ingresso)
- Applicazione della procedura: preparazione del cantiere di lavoro con la verifica e la preparazione in loco dei sistemi di soccorso; preparazione della squadra di soccorso
- Sottolineatura degli errori che possono essere compiuti in fase di soccorso per mancata valutazione dei rischi per i soccorritori
- Simulazioni in campo prove: effettuazione di percorsi all’interno di simulatori di spazi confinati, con indossato l’autorespiratore; prove di applicazione di una procedura di emergenza con utilizzo di sistemi di recupero. Simulazioni di autosalvataggio (con escape) e di salvataggio con utilizzo anche di una barella
Elenco delle prove per addestramento
In fase di attivazione del corso, il cliente sceglie gli addestramenti da eseguire crocettando quelli sotto elencati, sulla base delle attività svolte dal proprio personale
ADDESTRAMENTO IN SPAZIO CONFINATO
- Verifica atmosfera ed eventuale bonifica
- Lavoro con APRV
- Lavoro in condizioni di scarsa visibilità
- Lavoro in condizioni di rumore
- Ingresso e uscita da apertura orizzontale impiego tripode e/o gruetta con utilizzo di sistemi anticaduta
- Ingresso e uscita da apertura verticale impiego gruetta o altre attrezzature e sistemi con utilizzo di sistemi anticaduta
- Attraversamento botole in salita e in discesa o in spostamenti orizzontali (passaggio da passi uomo di diversa misura)
- Attraversamento ostacoli e passaggi ristretti ambiente
ADDESTRAMENTO EMERGENZE SPAZI CONFIANTI
- Estrazione da apertura orizzontale
- Estrazione ed uscita da apertura verticale
- Estrazione da cunicolo
- Peggioramento atmosfera interna necessità di APVR
- Fuga con Escape
- Sviluppo incendio
- Sviluppo fumo
- Fuga di gas
- Interruzione energia elettrica ed illuminazione
- Malore dell’addetto all’interno
- Recupero senza o con ingresso soccorritore all’interno dello spazio confinato (utilizzo di sistema APVR)
- Estrazione con tavola spinale o barella
Tutte le attività sono monitorate e le situazioni accidentali attivate e gestite dall'istruttore
Materiale Consegnato
Ai partecipanti viene consegnato un QR CODE per poter scaricare il materiale didattico condiviso all’interno di una cartella via web
Aspetti metodologici e organizzativi
Obiettivi didattici
Scopo di questo corso è quello di fornire ai lavoratori che svolgono attività all’interno di ambienti a rischio di formazione atmosfera pericolosa, così come definiti dagli artt. 66 e 121 del D.Lgs. 81/08 s.m.i. e p.to 3 dell’allegato IV del medesimo decreto, o confinati una formazione sui rischi presenti in detti ambienti di lavoro e una formazione e addestramento adeguato all’uso dei DPI di terza categoria per la protezione delle vie respiratorie e dalle cadute dall’alto e sull’uso degli strumenti di rilevazione ossigeno, gas deleteri e atmosfere esplosive. Nell’ambito del corso vengono effettuate prove pratiche di emergenza e utilizzo di attrezzature di estrazione.
Riferimenti normativi: Art. 37 – D. Lgs.81/08 - Art. 77 c.4 lettere c, e, g - D.Lgs. 81/08: fornire istruzioni adeguate sui DPI, sui rischi rispetto ai quali i DPI proteggono il lavoratore, sulla manutenzione e gestione dei DPI - Art. 77 c.4 lettera h - D.Lgs. 81/08: formazione e addestramento specifico per l’uso corretto e l’utilizzo pratico dei DPI - Art. 77 c.5 - D.Lgs. 81/08 – Addestramento all’uso dei DPI di terza categoria - Art.2 c.1 lett. d - DPR. 177/11: Informazione e Formazione sui fattori di rischio per attività lavorative all’interno di spazi confinati - Art.2 c.1 lett. e - DPR. 177/11: Addestramento all’utilizzo di DPI di terza categoria, strumentazione e attrezzature per attività all’interno di spazi confinati - Art.2 c.1 lett. f - DPR. 177/11: Addestramento per applicazione di Procedure di sicurezza per attività lavorative ordinarie e in emergenza all’interno di spazi confinati – Artt. 66, 121 e p.to 3 dell’allegato IV del D.Lgs. 81/08 - DM 2 MAGGIO 2001 All.2
Requisiti richiesti per la frequenza: In caso di partecipanti stranieri, il datore di Lavoro è responsabile della verifica di conoscenza adeguata della lingua italiana. AI lavoratori che durante il corso dimostreranno di non comprendere la lingua italiana non verrà rilasciato l’attestato di frequenza. I lavoratori devono avere frequentato il corso di formazione generale e specifica secondo quanto previsto dall’art. 37 D.Lgs. 81/08 s.m.i. e Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 per la formazione dei lavoratori e/o preposti.
È consigliato che i lavoratori siano formati per il “Primo Soccorso” con un corso di 16 ore, così come previsto dal DM 388/03 s.m.i. per le Aziende classificate appartenere al “Gruppo A” (gli addetti alle emergenze dovranno comunque essere formati secondo quanto previsto dal DM 388/03).
Si ricorda che i lavoratori che devono svolgere attività in quota o all’interno di spazi confinati devono essere dichiarati idonei dal Medico Competente aziendale: il Datore di lavoro ha la responsabilità di iscrivere al corso lavoratori idonei per le attività oggetto del corso (lavori in quota e spazi confinati)
DPI obbligatori: per le prove pratiche i lavoratori dovranno presentarsi al campo di addestramento con le proprie scarpe di sicurezza. Studio Cetus Srl metterà a disposizione dei partecipanti i seguenti DPI obbligatori: casco di sicurezza con sottogola e copricapo monouso da porre fra la testa e il casco, guanti con protezione meccanica, imbracatura (sistema anticaduta) - DPI utili alle prove pratiche: autorespiratore con maschera igienizzata.
Dotazioni personali: Si consiglia un abbigliamento comodo per la parte pratica.
Destinatari: il corso è rivolto a lavoratori che svolgono attività all’interno di ambienti a rischio di formazione atmosfera pericolosa, così come definiti dagli artt. 66 e 121 del D.Lgs. 81/08 s.m.i. e p.to 3 dell’allegato IV del medesimo decreto, o confinati.
Metodologia: il percorso formativo è caratterizzato da una metodologia didattica basata sulle vigenti indicazioni normative. Il corso prevede fasi di addestramento presso un campo prove.
Registro: è predisposto un Registro delle presenze per ogni lezione del corso sul quale ogni partecipante apporrà la propria firma. Il registro viene firmato anche dai docenti/istruttori
Durata del corso: il corso ha una durata di 12 ore
Assenze: Al lavoratore che non frequenta l’addestramento (esercitazioni pratiche) verrebbe rilasciato solamente attestato di frequenza per gli aspetti teorici. Le assenze per i corsi non possono essere superiori al 10% del monte ore complessivo del corso, pena il mancato conseguimento dell'attestato.
Docenti: tutti i docenti o gli istruttori del corso hanno una formazione e competenze pluriennali in relazione alle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro trattate.
Verifiche e Valutazione: il corso prevede un test finale per ogni singolo modulo teorico per la verifica dell’apprendimento. Per la parte pratica viene espresso un giudizio dal docente/Istruttore.
Attestato: al termine del corso sarà rilasciato un Attestato di frequenza
Aggiornamento: per i lavoratori addetti alle emergenze e alle operazioni di soccorso e recupero, si consiglia un aggiornamento pratico (addestramento) di 8 ore con frequenza almeno annuale, se l’utilizzo delle attrezzature di soccorso, APVR etc. risulta saltuario. Viceversa, nel caso l’utilizzo delle attrezzature di soccorso, degli APVR, etc. sia frequente e vengano simulate periodicamente prove di emergenze sul luogo di lavoro in occasione di effettuazione dei lavori, si consiglia un aggiornamento teorico, pratico almeno ogni tre anni. Per i lavoratori non appartenenti alla squadra degli addetti all’emergenza e soccorso di eventuale infortunato all’interno di spazi confinati, si consiglia un corso di aggiornamento teorico e pratico con frequenza almeno triennale.
Il corso deve essere integrato con una formazione specifica sulla procedura di lavoro adottata per ogni singolo intervento, se differente dal precedente, con relativo addestramento. Si ricorda comunque, che il datore di lavoro deve formare e addestrare i lavoratori in occasione di elaborazione di procedure specifiche di lavoro e di emergenza diverse dalle precedenti. Il Datore di lavoro è altresì responsabile di trasmettere ai lavoratori tutte le informazioni sui rischi presenti, comprese le informazioni contenute nei differenti DUVRI e relative misure di prevenzione e protezione.
Nello specifico si ricorda che secondo il DM MAGGIO 2001 ALL.2 si dovrebbe prevedere la seguente frequenza minima di aggiornamento per gli APVR
Respiratori a filtro: la durata della formazione, ripetuta annualmente, dipende dal tipo, dalla frequenza e dallo scopo dell'utilizzo. Non è necessario ripetere prove pratiche se l'apparecchio filtrante viene usato con frequenza.
Respiratori isolanti: l'aggiornamento della formazione, solitamente della durata di almeno 2 h, dovrebbe essere dato nel modo seguente:
- due volte l'anno per coloro che utilizzano gli autorespiratori ad aria compressa a circuito aperto e gli autorespiratori a circuito chiuso, se devono essere effettuate operazioni di salvataggio e se gli apparecchi non vengono utilizzati frequentemente;
- una volta l'anno per coloro che utilizzano gli autorespiratori durante il lavoro, se gli apparecchi vengono impiegati frequentemente;
- non è necessario ripetere prove pratiche se gli apparecchi vengono usati con frequenza.
Caratteristiche organizzative: le attività si svolgeranno presso la sede concordata con il Cliente in fase di attivazione del corso.
Numero massimo di partecipanti: 12